Siamo in arrivo della primavera ed è tempo di prendersi cura del prato e vederlo riprendere vigore dopo il freddo dei mesi invernali.
I due procedimenti davvero indispensabili per raggiungere l’obiettivo di un prato sano, sono l’arieggiatura e la concimazione, fondamentali nel mese di marzo, quando neve e freddo sono ormai solo un ricordo e siamo pronti per la semina primaverile.
Che cosa significa arieggiare?
Ebbene sì, anche il prato che respira. Arieggiare è un termine generico con il quale si indicano sia le operazioni di rimozione, che la leggera incisione superficiale del terreno.
Durante l’arco dei mesi, le foglie, i detriti e i residui vegetali morti si depositano nel suolo costituendo uno spesso strato, detto feltro. E’ proprio a causa sua, che lo scambio di ossigeno si limita così come il passaggio dell’acqua e della luce.
E un prato poco ossigenato e poco irrigato si ammala molto più facilmente!
L’arieggiatura invece, consente all’acqua e al concime di penetrare meglio in profondità nel terreno. Se poi avete in mente di rigenerare il prato o di seguire una risemina nelle zone in cui il manto erboso risulta povero e rado, allora l’arieggiatura diventa ancora più importante!
Come arieggiare il prato
Prima di arieggiare è bene eseguire un taglio basso intorno ai 3 centimetri.
Per arieggiare il prato si possono impiegare diversi metodi:
- Perforare il manto erboso con un rullo apposito dotato di denti aguzzi e allungati
- Utilizzare delle speciali calzature chiodate.
- Servirsi di un arieggiatore, un macchinario con motore a scoppio o elettrico dotato di un rullo con delle lunghe punte.
- Gli arieggiatori manuali sono adatti a prati non estesi e dopo il loro uso è necessario raccogliere il materiale vegetativo di risulta, rastrellando bene il prato.
Hai provveduto ad arieggiare il prato? Bene , ora sei pronto per la semina e la concimazione!
Hai domande o hai bisogno di una nostra consulenza, contattaci subito… il tuo prato non può aspettare!