Qualche articolo fa abbiamo affrontato il tema della potatura della rosa. Continuiamo a parlare di potatura ma questa volta applicata ad un elemento fondamentale degli alberi: la chioma.
Sì, quella che viene mossa dal vento, quella sotto cui ci ripariamo dal sole nelle calde giornate estive, quella che ci regala una pioggia di foglie quando arriva l’autunno.
Al di là della descrizione poetica, vediamo però insieme che cosa si intende per chioma.
Si tratta dell’insieme dei rami e delle foglie ad essi collegate. Non esiste un solo tipo di chioma, ma molteplici.
La chioma di un albero infatti può avere 4 forme diverse:
- A cono (come l’abete)
- A colonna (come il cipresso)
- A globosa (come il ciliegio)
- A ombrello (come il pino)
La chioma degli alberi inoltre può essere:
- Chioma monopodiale. La chioma monopodiale è caratterizzata da un fusto unico da cui partono le ramificazioni. La chioma è generalmente allungata.
- Chioma simpodiale. La chioma simpodiale è caratterizzata da una biforcazione da cui si dirama un ramo principale, più grande degli altri. La chioma è generalmente tondeggiante.
Potatura: ecco le tipologie
I principali interventi di potatura sugli alberi possono essere suddivisi in:
– potatura di rimonda
– potatura di alleggerimento
– potatura di selezione
– potatura di riduzione
– potatura di ricostruzione
Vediamole insieme!
Potatura di rimonda
È un tipo di potatura che riguarda l’eliminazione di tutte le parti secche, malate presenti sulla chioma, oltre a tutte le altre presenze estranee (piante rampicanti, ferri, corde, nylon, ecc.) che troviamo sull’albero.
Questo tipo di potatura permette di ridurre le infestazioni di insetti e le infezioni di parassiti fungini oltre che diminuire i rischi di caduta di branche più o meno secche.
Potatura di alleggerimento
È la potatura che interessa la parte distale di rami, per lo più orizzontali, in maniera da scaricarli dell’eccessivo peso apicale. Lo scopo è renderli più resistenti e facilitare lo sviluppo di rametti e delle gemme a legno più interne rispetto agli apici dominanti.
Potatura di selezione
Consiste nell’eliminazione di una certa quantità di rami secondari e può essere effettuata anche d’estate. L’altezza ed il diametro della chioma dell’albero restano comunque immutati. La potatura di selezione ha infatti diversi scopi:
- diradare la chioma ed eliminare getti poco vigorosi ed in competizione tra loro,
- far penetrare maggiormente la luce all’interno,
- aumentare la resistenza meccanica al vento
- non lasciare parti di chioma troppo fitte o troppo rade.
Facilitando l’ingresso dei raggi solari all’interno della chioma e diminuendo l’umidità relativa presente nella zona interessata dall’apparato fotosintetizzante questo intervento permette di irrobustire le branche, diminuire l’effetto vela della parte aerea e di limitare gli attacchi di parassitari.
Potatura di riduzione
È il modo più semplice (ma attenzione, tutt’altro che facile) per contenere lo sviluppo di una pianta. Per potatura di riduzione o di contenimento si intende una riduzione in altezza ed in larghezza della chioma eseguita mediante il raccorciamento (al massimo di un terzo della lunghezza dei rami e/o delle branche) effettuato con la tecnica del taglio di ritorno (recisione del ramo al di sopra di un ramo di ordine inferiore a quello che si elimina) ed il raccorciamento dei rami laterali.
Dopo l’operazione la pianta genererà nuova vegetazione! Ricordiamo che l’intervento deve venire periodicamente ripetuto, mediamente ogni 3 -5 anni a seconda della specie.
Facciamo qui un piccolo ma importante inciso che riguarda la capitozzatura che risulta essere profondamente dannosa poiché oltre a rovinare la pianta dal punto di vista estetico, ne distrugge i meccanismi di difesa!
Potatura di ricostruzione della chioma
Nel caso vi siano state grosse rotture di branche per cause naturali la potatura di ricostruzione deve tendere a selezionare i nuovi getti tra quelli con migliore inserzione e distribuzione sulla branca e possibilmente ridare alla pianta anche una struttura tale per cui, nel tempo, si possa riconoscere la sua forma caratteristica.
Questo intervento deve essere effettuato solo da specialisti che abbiano una conoscenza approfondita della biologia e della meccanica della pianta e nel complesso, può essere costituito da tutti gli interventi di potatura precedentemente descritti, calibrati in funzione della pianta, dello stadio fisiologico e delle condizioni ambientali.
Cosa accade quando una pianta è ferità?
Se la pianta subisce un evento traumatico che ha provocato su di essa ferite sulle radici, sul fusto o sulle branche, la prima operazione da fare è permetterle di creare in un un primo momento, un callo di reazione e successivamente un adeguato legno di ferita. In questo modo saranno scongiurati i rischi di infezione da parassiti e il legno di reazione prodotto in seguito, potrà svilupparsi in maniera forte e armonica.